heimat 3
That's great! Come fare del tuo mal di schiena un grande protagonista del Novecento...
I didn't understand, sorry....
la spiegazione è che mentre l'eremita sam va, con la sua cartella di pelle e il suo montone assai radical chic, per le strade di dublino o di paris senza degnare nessuno di uno sguardo, in un altro tempo e in un contesto probabilmente ameri'ano, la grande protagonista di questo corto si cimenta in una curiosa ed innovativa interpretazione del beckettiano monologo 'dondolo' facendo di central park il palcoscenico ideale per una performance di neo-living theatre cui si associa, nella brillante conclusione ideata dalla stessa, un urlo di supporto rivolto all'autore/mentore, che pare riecheggiare nell'impeto gli umori della tifoseria da stadio. questa alternanza di registri, così come l'indiscusso gusto per la contaminazione che traspare, hanno fatto ritenere degna alla sottoscritta la proposizione di questi 2 minuti di immagine -movimento. ( pur digiuna di studi deleuziani, mi pare impossibile che tale definizione non si addica a questo video, visto l'intenso impegno fisico profuso dall'attrice nelle riprese, nonchè la ripetitività dei gesti che a stento lasciano percepire uno scorrimento temporale).
Un commento al nulla, solo per puntare la luce sulle mie orme.Poi magari dirò anche qualcosa di utile.
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5 comments:
That's great! Come fare del tuo mal di schiena un grande protagonista del Novecento...
I didn't understand, sorry....
la spiegazione è che mentre l'eremita sam va, con la sua cartella di pelle e il suo montone assai radical chic, per le strade di dublino o di paris senza degnare nessuno di uno sguardo, in un altro tempo e in un contesto probabilmente ameri'ano, la grande protagonista di questo corto si cimenta in una curiosa ed innovativa interpretazione del beckettiano monologo 'dondolo' facendo di central park il palcoscenico ideale per una performance di neo-living theatre cui si associa, nella brillante conclusione ideata dalla stessa, un urlo di supporto rivolto all'autore/mentore, che pare riecheggiare nell'impeto gli umori della tifoseria da stadio. questa alternanza di registri, così come l'indiscusso gusto per la contaminazione che traspare, hanno fatto ritenere degna alla sottoscritta la proposizione di questi 2 minuti di immagine -movimento. ( pur digiuna di studi deleuziani, mi pare impossibile che tale definizione non si addica a questo video, visto l'intenso impegno fisico profuso dall'attrice nelle riprese, nonchè la ripetitività dei gesti che a stento lasciano percepire uno scorrimento temporale).
Un commento al nulla, solo per puntare la luce sulle mie orme.
Poi magari dirò anche qualcosa di utile.
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