Tuesday, December 05, 2006

3?

v. aveva sempre indosso magliette delle mie tonalità di blu preferite. penso di aver tardato ad abbandonarlo col pensiero, nonostante le sempre più frequenti collisioni di quest’ultimo con la realtà del suo ambiguo diniego, perchè non mi era mai capitato prima di assistere a una simile incarnazione delle mie fantasticherie collegiali.
quella da lui vestita, dal capo alle scarpe, dal terreno da esse battuto al paesaggio che ne componeva l’orizzonte, era l’uniforme che avevo dato anni prima al breve senso di soffocamento crepuscolare che mi coglieva la sera. non riuscivo a sopportare il cielo che s’arrossa sempre più e poi schiarisce e poi s’adombra ancora, senza pensare di condividere la visione di questo passaggio con qualcuno. avevo bisogno di un’immagine umana dolce e un po’ triste che potesse contenere tutto questo, qualcuno al cui profilo queste tinte –a differenza mia- fossero connaturate. occhio nordico, sorriso latino, naso greco, voce asiatica, sommessa, mani da pianista boemo, magrezza africana, capello alla beatles, occhiali alla woody allen.
sullo sfondo l’autunno tedesco come un fuoco fatuo, cieli grigi ritagliati da un discontinuo manto arboreo vestito a festa prima della caduta, rosso in superficie e chiacchierato come una diva che s’accinge a tirar la tenda, al termine del debutto.

Friday, December 01, 2006

Wednesday, November 29, 2006

2?

Una telefonata giunge di colpo.
K.S. intingeva un biscotto nella grande tazza nera.
La tazza disegnava dei cerchi sul tovagliolo di carta.
Il caffé disegnava il fondo della tazza sul tovagliolo.
I fondi di caffé giacevano nel cassetto lustro della macchina per l’espresso.
ESPRREESSOOO.
La bevanda non si scolava mai del tutto.
Sul fondo della tazza rimanevano sempre due gocce girate nelle opposte direzioni.
Giravano in tondo.
A disegnarne il cerchio.
Giro, giro-tondo.
Dove non arrivava il liquido e finiva il mondo, portavano a termine il compito pochi granelli neri.
Ponti di sabbia, ponti di fango.
Giungeva uno scroscio, di quando in quando.
Il fondo del caffé infangava il fondo della tazza.
Una telefonata giunge di colpo.

K.S. esita un attimo.
Aggredita dall’altra parte del filo.
-Ancora non lo so
Ti ho detto che ce l’ho.
Ti ho detto che avrei preso io l’iniziativa.
Su questo mi pareva di essere stata chiara.

Annuisce adesso.
Non emette suono però.
Chissà se quello capisce lo stesso.
Sussulta.
In fondo è in difetto, si sa.
O in ritardo.
In ritardo, sicuramente.
Bisognava aver già sferrato il colpo.
Da tempo.
Sa rispondere.
No.
Sì, sa rispondere.
No.
Cioè,
non sa se sarà compresa.
Intanto che il peso cresce.
L’odore dei soldi si allontana.
Soldi e vendetta non sono la stessa cosa.
Coi soldi si scende ancora un po’ più in giù.
Giù, più giù.
Nel fondo nero nero.
Giù sul fondo del caffè.
Alla fossa delle Marianne, a picco laggiù.
(Am Mariannengraben).
Vendicarsi invece è come mangiare.
Si mangia tutti i giorni.
Per questo lei non ha fretta.
La voce la incalza.
-Allora?
Allora…
allora non so… è che…
Non so.

Non so chi colpire.
Perciò non posso agire
.











Monday, November 20, 2006


mourning becomes Electra

Sunday, November 19, 2006


il lutto si addice ad elettra

Friday, November 17, 2006

Monday, November 13, 2006

Tuesday, November 07, 2006

Thursday, November 02, 2006

Monday, October 30, 2006

1?

Era una sera di gennaio quando, K.S., rincasando a piccoli passi sonori sul viale innevato, si accorse di aver stizzato la sua sottile sigaretta bianca sul visoncino appena sfoggiato al Dinner; autore del piccolo delitto era stato forse il gelido vento che avvolge Berlino nelle notti d’inverno, e dirige a suo piacimento tutto ciò che si muove randagio nell’aria. Un vago odore di pollo bruciato le era salito alle narici –inavvertito, inizialmente- così che trovandosi costretta a interrogarsi sulla natura di tale sollecitazione olfattiva, era giunta a trovare risposta in un piccolo punto prematuramente malmesso della sua coltre, che preludeva a uno strappo a cui nemmeno la sua sarta personale, trattandosi di una pelliccia, avrebbe potuto porre rimedio. Una vergogna, pensò tra sé e sé, mentre la mano stringeva nella tasca l’adorato metallo, dopo un attimo di esitazione in cui le sue dita avevano vagato tra le pareti di stoffa, incerte se il piccolo danno al tessuto esterno avesse potuto procurarne la perdita. E invece esso era lì, freddo, tagliente come un cristallo, e tuttavia non si sottraeva al tatto. Tirò un sospiro di sollievo. Il gioiello è con me. Il gioiello è mio.

Friday, October 27, 2006

Saturday, October 21, 2006

Sunday, October 15, 2006

Ringo

Thursday, October 12, 2006

Tuesday, October 10, 2006

Avviso ai miei 4 lettori

Da oggi (anzi, da quando ho postato il video), il blog perderà quel carattere di intelligibilità che precedentemente, almeno per gli esegeti meno ottusi, presentava. Le “R” dei titoli non staranno più necessariamente a indicare un prefisso iterativo, ma torneranno liberamente ad essere lettere dell’alfabeto tra tante. Ci si prenderà in tal senso la licenza di istituire anche collegamenti del tutto superficiali (è tanto liberatorio!). Inoltre, credo proprio che ogni tanto avrò voglia di uscire da questo mutismo iconografico e scrivervi due paroline (come in questo caso). Si prevede (ma è ancora notizia incerta) la comparsa di puntate di un romanzo a puntate che forse non verrà mai completato, sia per motivi di copyright, sia a causa di una predilezione del non finito che ha origine nella visione, da parte della sottoscritta, di numerose soap operas. Più che gusto del non finito, si potrà parlare dunque di gusto dell’infinito, nel senso che le storie narrate o accennate potrebbero essere portate avanti all’infinito, ovvero fino ad esaurimento dell’ingegno o della voglia dell’autrice.
La comparsa delle singole puntate potrà essere incostante, la convinzione nel portare a termine il progetto, titubante.
All’eventuale replica di qualcuno che tentasse di insinuare che ciò è poco corretto nei confronti di qualunque pubblico, per quanto esiguo, e di qualunque alterità umana in genere, risponderei con una bella battuta di Woody Allen. Prima di citarla voglio comunicare il mio gaudio nel saperla poco utilizzata finora, dal momento che è tratta da “SCOOP”, film che io personalmente ho visto sabato sera, e che essendo uscito da non più di una settimana, è ancora materia troppo giovane per fungere da orpello ai discorsi dei più.
Comunque la battuta è qualcosa tipo (non me la sono potuta appuntare testualmente al cinema): “Sono nato ebreo e nel corso della vita mi sono convertito al narcisismo”.
Infine, sempre per essere più disorientante che altro, ci tengo a comunicare che le puntate saranno presentate di volta in volta alla rinfusa. E’ chiaro che brani che presentano incipit come “Era una notte buia e tempestosa…” andranno collocati più verso l’inizio che verso la fine della storia; in generale però il criterio che potrà servire a riordinare gli eventi saranno le stagioni. Ammettiamo infatti che l’unità di tempo della vicenda sia un anno: la stagione in cui si svolge l’evento narrato nel singolo post sarà allora un orientamento nella collocazione temporale di esso all’interno dell’intera storia. Insomma, tutta la faticosa opera di ricostruzione dei fatti, dei personaggi e dei loro legami è affidata al lettore. L’indizio principale fornito in questa sede è dunque, semplicemente, che alcune puntate saranno marcatamente invernali, altre marcatamente primaverili, altre marcatamente estive e altre marcatamente autunnali; a partire da ciò bisognerà capire l’ordine dei fatti in ciascuna delle stagioni, e una volta fatto questo, l’ordine degli eventi all’interno dell’anno (cioè da quale stagione far partire la vicenda). Ciò che io mi impegno a garantire in questa sede è, in buona fede, l’esistenza di un nesso logico. Nulla da aggiungere per ora.
Saluti e baci a tutti.

Saturday, October 07, 2006

Thursday, October 05, 2006

Beckett hooliganism

Hooliganism is slang for unruly and destructive behavior.

Such behavior is commonly associated with sports fans, particularly supporters of professional football and university sports. The term can also apply to general rowdy behaviour and vandalism, often under the influence of alcohol or drugs. The term has been used since at least the 1890s, to describe the behavior of street gangs.

Wednesday, October 04, 2006

Saturday, September 30, 2006

Friday, September 29, 2006

Monday, September 25, 2006

Tuesday, September 19, 2006

Saturday, September 16, 2006

Sunday, September 10, 2006

Thursday, September 07, 2006

Monday, September 04, 2006

Saturday, September 02, 2006

Saturday, August 26, 2006

Friday, August 25, 2006

Thursday, August 24, 2006

Tuesday, August 22, 2006

Monday, August 21, 2006

Friday, August 04, 2006

Thursday, August 03, 2006

Monday, July 31, 2006

Sunday, July 30, 2006

Saturday, July 29, 2006

Wednesday, July 26, 2006