Monday, February 09, 2009

lungo il viale detto "del tramonto"

nelle canne da pesca.
Appesi.
come appresi molto tempo fa.
la solidarietà tra pesci,
nelle cantine umide.
ti ho preso per i capelli
in un giro di boccia
coi pensieri in apnea.
ti guardavo fuggire in cerchio.
la forza centrifuga del tuo mestolo di legno girare il sugo con una mia mano,
dall'alto delle soffitte sconfitte.
con l'incapacità che mi contraddistingue
il tuo sapere trapassato
i trucchi della nonna tenuti stretti
su un viale remoto
in un angolo malcustodito
in un cervello bruciato
in un pianoforte scordato
in un cuore afflitto,
in un volto di gatto.
Nel deforme ritratto col profilo scolpito
(con cui mi hai tradito).
"Per chi non ha capito".

le carte di un oroscopo muto, i vapori dell'acqua
i miei dubbi risorti su questa pignatta
il coperchio che scatta,
mandandoli indetro
senza il minimo aiuto,
come te che gli davi la caccia.
In attesa di pioggia
un estremo saluto
nel cortile salato
l'unica traccia
di un pranzo imbandito

(che non hai gradito)