Tuesday, July 27, 2010

we only want what's best for him

Poi, con la punta del piede, va a tastare il bastone che giace a terra inerme, ad attendere la volontà altrui-forse quella di lei.
Lo blocca con il tallone. Nell’eventualità che. Nel caso che.Se tante volte. Non si sa mai. Non sia mai. Eventualmente. Se per caso. Tante volte. Non fosse mai. Dovesse servirle. Potesse servirle. Dovrebbe essere pronta. Potrebbe essere pronta. Sarebbe pronta? Ma sì. Sarebbe pronta. Non per sé. Per gli altri? Dovrebbe essere pronta.Potrebbe? Non per sé. In sé per sé? No. Probabilmente no.Sicuramente no. Ma forse sì. Sarebbe bello.Sarebbe meglio. Deglutire. Intanto. E provare. A domandare. Lei. Una volta tanto. Qualcosa. Aprire bocca. Una volta tanto. Per prima. Una volta tanto. L’unica volta. La volta che conta. L’unica. Sperando che sia quella. Difficilmente. L’unica che conta. Sarà. Proprio quella. Alla cieca. Come i tiratori d’arco giapponesi. Bendati. Fanno centro. Lo stesso. Chissà. Dopo ore. Se crederci. Lontanamente. Sarà. Quella. Difficilmente. Non si sa mai. Non fosse mai. Tante volte. Dio solo sa. Per tutti i santi. Se mai. Dovesse essere. D’altronde. Abbiamo fatto. Abbiamo disfatto. Questo mondo. E quell’altro. Con le parole. Da sempre. Vecchie magie abbandonate. Col volto schiaffeggiato. Onde taglienti a prua e a poppa. Parla.Ti prego.


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